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IACP E AGORÀ insieme per recuperare uomini e territorio

L’Istituto Autonomo Case Popolari di Bari, d’intesa con l’Amministrazione Comunale di Bari, nell’ambito di un progetto di riqualificazione urbana e recupero delle zone più emarginate, ha individuato nella zona della Chiesa di San Marcello un’area di circa 2.000 mq. di proprietà dell’Ente che da anni necessitava di un urgente e radicale recupero delle aree a verde condominiale. Il Comune di Bari ha più volte manifestato la necessità di un intervento denunciando un eccessivo stato di degrado e pericolosità dovuto alla presenza di cespugli mai curati e alla presenza di materiale abbandonato di ogni genere. Funzionari e tecnici dello IACP dopo aver effettuato un’attenta ricognizione dello stato di manutenzione delle aree hanno ritenuto di intervenire con somma urgenza per eliminare ogni pericolo e ridare decoro alla zona permettendo una fruibilità maggiore ai residenti del quartiere. A svolgere i lavori, con una straordinaria cura a professionalità, sono stati gli operai del Consorzio Agorà che raggruppa alcune cooperative sociali che operano da anni per facilitare l’inclusione sociale dei lavoratori svantaggiati, così come definiti dal Regolamento della Comunità Europea n. 2204 del 2002. Agorà promuove progetti che favoriscano il reinserimento sociale attraverso il lavoro e offre ai propri soci-lavoratori concrete possibilità di integrazione umana, civile e sociale attraverso le seguenti attività: servizi di pulizia in genere per il ripristino del decoro urbano con il relativo smaltimento di materiali di risulta e di inerti di ogni genere, manutenzione ordinaria e straordinaria del verde, servizi di disinfezione, disinfestazione, sanificazione, disserbamento oltre che alla guardiania e vigilanza non armata, diurna e notturna di aree in genere e in particolare giardini pubblici e privati, boschi, parchi, complessi residenziali e complessi industriali. Un’occasione di reinserimento sociale al quale l’Ente ha voluto garantire il proprio supporto e contributo condividendo le finalità perseguite dal Consorzio Agorà, da sempre attento ai soggetti svantaggiati mediante azioni concrete di promozione umana, culturale ed integrazione sociale. Infatti l’attuale normativa da facoltà agli Enti Locali, alla Pubblica Amministrazione in generale e a tutti gli enti pubblici di stipulare convenzioni con cooperative sociali di tipo B permettendo l’affidamento diretto a soggetti no-profit di forniture e prestazioni di lavoro in deroga alla disciplina di gara d’appalto. Quella tra lo I.A.C.P. di Bari e il Consorzio Agorà è una collaborazione che inizia a dare i suoi frutti e che nei prossimi tempi aumenterà e si stabilizzerà con la speranza che altre Amministrazioni Pubbliche partecipino a questa pregevole iniziativa.
Giacomo Dachille

San Girolamo e Madonnella

Dopo anni di studio e organizzazione lo Iacp di Bari ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune di Bari e la Regione Puglia, finalizzato alla riqualificazione dei palazzi e delle aree circostanti nel quartiere San Girolamo e la ristrutturazione del complesso di via Duca degli Abruzzi nel quartiere Madonnella. L’Istituto nei prossimi mesi avvierà un programma di recupero urbano dei palazzi di sua proprietà a San Girolamo da realizzarsi con l’interessamento di un soggetto privato da individuare mediante una gara pubblica. L’Ente cederà sotto forma di permuta le aree di sua proprietà in cambio delle opere di ristrutturazione dello stesso complesso, ottenendo così il raddoppio della volumetria e quindi un sensibile aumento degli alloggi a disposizione delle famiglie che aspettano da anni l’assegnazione di una casa popolare. L’Amministrazione Comunale della Città di Bari sarà direttamente coinvolto nella riqualificazione urbana del complesso San Girolamo, infatti, utilizzando dei fondi recuperati dal proprio bilancio mediante la riqualificazione di servizi alla residenza e la riqualificazione dell’intero lungomare IX Maggio confinante; Il Comune di Bari, nella persona del sindaco pro tempore, si impegna, ai sensi dell’art. 34 del Decreto Legislativo n. 267 del 18/08/2000, a promuovere la conclusione di un apposito Accordo di Programma con la Regione Puglia e lo IACP di Bari finalizzato alla realizzazione dei suddetti interventi nonché a concedere le autorizzazione tecniche ed urbanistiche necessarie; Parallelamente partirà la ristrutturazione dello storico complesso “Duca degli Abruzzi”, nel quartiere Madonnella, che ridarà splendore ad una zona di Bari ricca di storia e di bellezze architettoniche quali il lungomare e i suoi palazzi. La Regione Puglia, contribuirà con delle proprie risorse finanziarie affinché tutta l’operazione possa concludersi positivamente ed in tempi relativamente brevi. Diretto ed importante si è rivelato l’interessamento dell’Assessorato Regionale all’Edilizia Residenziale Pubblica guidato dalla Porf.ssa Angela Barbanente che da sempre ha caldeggiato l’iniziativa in quanto, coincidente con le linee programmatiche del Governo Regionale che dal primo momento miravano alla ripresa degli interventi di ERP ed alla contestuale riqualificazione e recupero dei territori urbani.
GIACOMO DACHILLE

Uno sguardo al futuro

Lo scorso febbraio lo IACP di Bari, in occasione del suo centenario, ha raccontato attraverso una mostra organizzata presso il Fortino S. Antonio a Bari l’importante e decisivo ruolo che i quartieri pubblici hanno avuto nella costruzione delle nostre città. La mostra organizzata per sezioni tematiche metteva a confronto diversi casi ponendo in risalto non solo alcune invarianti dei quartieri e degli edifici pubblici, ma anche alcuni tratti problematici degli stessi, punto di partenza per una riflessione che oggi si spinge verso una dimensione progettuale dell’abitare la città pubblica. I quartieri pubblici raccontano un pezzo di storia delle nostre città, dei rapporti sociali, dei modi di vivere il territorio oltre a rappresentare un grosso campo di sperimentazione della cultura architettonica ed u r b a n i s t i c a che per tappe progressive ha modificato il modo di costruire la città i suoi aspetti fisici, i rapporti tra pieni e vuoti, tra spazio privato e spazio collettivo. Obiettivo della mostra è stato quello di analizzare e comprendere le reali ricadute della città pubblica nello sviluppo urbanistico: la definizione delle direttrici di espansione, la rottura dell’isolato ottocentesco e le nuove idee di città, la sperimentazione tipologica e la relazione con gli spazi aperti. Il processo di sperimentazione operato in questi cento anni, fa emergere le diverse città pubbliche che si sono susseguite ed accostate. Dai primi frammenti inglobati all’interno della città consolidata ai grossi quartieri 167 posti ai margini del tessuto insediativo già esistente, l’edilizia pubblica ha stabilito nuove regole nel lessico dello spazio urbano, nuovi rapporti dimensionali, diverse modalità aggregative degli elementi che compongono queste parti di città sempre comunque caratterizzate da una minore densità, da una dilatazione del tessuto insediativo e da una porosità dovuta alla maggiore presenza di spazi aperti, alla quale non ha però corrisposto un aumento della qualità di vita nei quartieri. Il disagio sociale è spesso dovuto non solo ai difficili rapporti con la città, ma anche alla mancata realizzazione di aree attrezzate, alla frammentazione e alla privatizzazione degli spazi aperti, alla scarsa presenza di aree ad uso collettivo.
Spesso a confine con importanti tracciati infrastrutturali i quartieri si trovano in una condizione di isolamento, il tema del bordo e del limite non è risolto in modo chiaro, ed il progetto non specifica ed articola lo spazio aperto se non indicandone alcune macro-categorie. È probabilmente dal tema delle connessioni e dei vuoti che bisognerà ripartire per trasformare queste parti di città riqualificandole.
Il suolo urbano e le centralità costituiscono due temi sui quali il progetto di riqualificazione dovrà puntare, cercando di recuperare una visione d’assieme della città pubblica e delle relazioni che posso

La sfida della legalità

Premessa
La realizzazione di questa manifestazione scaturisce dalla certezza che in 100 anni di storia, lo IACP di Bari ha contribuito in modo incisivo allo sviluppo dell’Edilizia in Puglia. E’ per questo che ho voluto fortemente rendere testimonianza di questa attività che l’Ente ha svolto e continua a svolgere nel territorio verso le fasce sociali più deboli per le quali da sempre la casa ha rappresentato un’esigenza primaria. Questi due giorni serviranno a ricordare l’enorme lavoro svolto in questi cento anni dallo IACP di Bari, ma vorrei che fossero soprattutto un’occasione per far dialogare e confrontare le istituzioni e tutti i soggetti interessati su uno dei più importanti problemi sociali: la casa.
L’obiettivo è quello di passare da una fase prettamente assistenziale e passiva ad una fase propositiva ed attiva, finalizzata al rilancio totale dell’edilizia pubblica, mettendo al centro dell’intero sistema il cittadino. Un risultato che si potrà conseguire solo se coglieremo l’importanza della casa come punto di riferimento dell’uomo sia come singolo, sia inserito in un contesto ambientale.
Servono nuovi strumenti di politica sociale che riescano a riqualificare non più singole strutture ma ampie zone di territorio, per non commettere più gli errori del passato quando si sono in definitiva isolate intere fasce di popolazione piuttosto che cercare di integrarle.
Un impegno che coinvolgerà in questo Convegno il mondo politico, le Istituzioni, l’Università, il mondo imprenditoriale e le associazioni inquilini, tutti insieme alla ricerca di un nuovo modo di operare. Ma per capire dove vogliamo andare è d’obbligo ricordarsi chi siamo e chi siamo stati ed è per questo che è nata anche l’iniziativa di una particolare e suggestiva mostra presso il Fortino di Bari. Altra iniziativa interessante sarà il concorso di idee rivolto agli studenti delle Facoltà di Ingegneria ed Architettura, che verterà sul rinnovo urbano di alcune aree cittadine dove sono inseriti interi complessi di alloggi popolari.
Vogliamo così rivolgere l’attenzione verso i giovani, verso le nuove risorse che possono scaturire in termini di idee e di progettualità dal mondo studentesco.
A questo punto il centenario dello IACP di Bari spero che voglia rappresentare, al di là di un’occasione meramente celebrativa, soprattutto un momento di proficuo confronto, di riflessione e – mi auguro - di stimolo per la crescita del territorio.

Le maggiori problematiche dello IACP di Bari
La situazione dello IACP di Bari è caratterizzata da problematiche riscontrabili, sia pure in varia misura, in tutte le realtà meridionali. Alcuni problemi sono di natura tecnica, altri di tipo gestionale, altri ancora di tipo prettamente sociale e ambientale:
- abusivismo diffuso, sia nell’occupazione di alloggi, sia nella realizzazione abusiva di locali in aree condomi

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