"La riqualificazione edilizia ed urbanistica tende oggi a recuperare il concetto di “abitare la città”, perché vivere necessita di spazi in cui non solo risiedere, ma anche lavorare, circolare, coltivare lo spirito ed il corpo, tutte funzioni che richiedono spazi comunitari.
La città, invece, si è dilatata, con processi a volte disordinati, in quartieri abbandonati, alienanti, logoranti, violenti, privi di strutture e servizi elementari, quelli che contraddistinguono la vita d’una società culturalmente e non solo industrialmente sviluppata. Biblioteche, ambulatori, botteghe artigiane, punti di aggregazione e socializzazione e … ci vorrebbe una via Sparano in ogni quartiere: solo così la città vive e fa di un insieme di individui una comunità.
Il decreto legislativo n.112/1998 ha stabilito la competenza regionale in materia di edilizia residenziale pubblica, senza però precisare le fonti di finanziamenti, rischiando così di pregiudicare il ruolo essenziale che la casa ha quale servizio sociale fondamentale nella vita del Paese. Inoltre, il fisiologico invecchiamento del patrimonio abitativo richiede un sempre più pressante impegno nel recupero degli alloggi. E’ quindi necessaria la collaborazione di tutte le forze politiche, sociali, imprenditoriali che devono operare in sinergia per pianificare e programmare coi cittadini la ripresa della vivibilità, possibile attorno ai tradizionali luoghi di aggregazione: come le chiese. In questo compito, infatti, gli Istituti non possono essere lasciati soli. Ma già sono programmati interventi di riqualificazione urbanistica attraverso i contratti di quartiere, che vedono impegnati Ministeri, Regione, Comuni, oltre che i privati e l'Istituto.
Per il futuro occorrerà intensificare questi interventi, anche inventandosi forme nuove di finanziamento, come nel caso di Gravina (via Punzi) o Bari (Madonnella), dove saranno realizzati interventi di integrale sostituzione del patrimonio abitativo, poiché degradato al punto da non renderne economicamente conveniente il recupero, a costo zero. Gli interventi, infatti, saranno effettuati dalle imprese aggiudicatarie in cambio di diritti urbanistici su una parte dell’area di proprietà IACP. Bari e la sua provincia può cambiare lavorando insieme: Regione, Provin- Carbonara, Ceglie e Loseto la nuova frontiera Gli interventi dello IACP nelle ex frazioni di Bari, tra problemi sociali e carenze di infrastrutture cia, Comuni, Associazioni commercianti, Sindacati inquilini, Università, Ordini professionali, per realizzare sistemi a rete, servizi e trasporti, qualità dell’abitare (servizi alla persona: assistenza sanitaria, all’infanzia, agli anziani, attività culturali e ricreative, sportive, associative), come già si sta t