Oggi la domanda di alloggi in affitto proviene dai ceti più deboli, cioè quelli rappresentati dai nuclei familiari composti da anziani, immigrati e giovani coppie, nonché da famiglie monoreddito che non riescono ad accedere alla proprietà. Anche la crescente esigenza di mobilità sociale, per lavoro e studio, contribuisce ad aumentare la domanda di case in affitto. Queste realtà si scontrano con un’offerta insufficiente, tra l’altro in costante diminuzione.
E’ quindi un esigenza indifferibile quella di ridisegnare le politiche abitative e urbanistiche, soprattutto delle periferie. A tale scopo, credo che sia opportuno partire principalmente dalle problematiche della riqualificazione delle istituzioni e della vita associativa, potenziare le infrastrutture e i servizi, e rivitalizzare il tessuto urbano.
Vista la congiuntura negativa di questi ultimi tempi è auspicabile un coinvolgimento di soggetti diversi rispetto al passato, in iniziative di project financing per la nascita di un’offerta competitiva di servizi destinati a migliorare la qualità di vita delle famiglie.
Questa è una sfida a cui gli Enti, che si occupano di Edilizia Abitativa come gli II.AA.CC.PP., non possono sottrarsi ma devono rispondere promuovendo sinergie, alleanze e progetti.
L’obiettivo, dunque, si allarga e oltre alla costruzione di nuovi alloggi, bisogna focalizzare l’attenzione sul patrimonio immobiliare ed urbanistico esistente.
Il tema potrebbe sembrare distante dai compiti istituzionali dell’Ente ma leggendo il nostro statuto, ideato quasi un secolo fa e straordinariamente attuale, ci si accorge che concede ampi spazi di interventi tecnico-amministrativi.
Molti provvedimenti normativi, come i programmi integrati e i contratti di quartiere, tendono a saldare strettamente processi di valorizzazione immobiliare, miglioramento delle condizioni urbane, sviluppo occupazionale ed innalzamento della qualità dell’edilizia residenziale Pubblica. Non più semplici costruttori di isolati e freddi immobili nelle periferie delle nostre razione con tutti gli Enti coinvolti nel sociale, di cellule urbanistiche che racchiudano in sè un organico e vitale sistema di connessioni personali, umane ed istituzionali.
Questa è la sfida che l’Istituto intende intraprendere e che lo vedrà impegnato per i prossimi anni in un’epocale trasformazione.
Sabino Lupelli
Direttore generale IACP