La parola ai sindacati
Per poter formulare qualche ipotesi di soluzione di alcune delle varie problematiche connesse con l'ormai improcrastinabile riforma dello IACP, si rit i e n e o p p o r t u n o prioritariamente analizzare l'attuale situazione in cui versa l'Ente e le principali cause che l'hanno determinata.
E' necessario ricordare che l'entrata in vigore, nel lontano 1971, della legge 865, mentre da un lato riconobbe e legittimò il r u o l o p r i m a r i o d e g l i II.AA.CC.PP. mediante lo scioglimento di tutti gli altri enti operanti, all'epoca, nel settore dell'edilizia economica e popolare (GESCAL, INCIS, ISES, ecc.
ecc.), dall'altro determinò in seguito al trasferimento, ai predetti istituti, di tutto il patrimonio gestito dagli enti disciolti, un notevole appesantimento delle loro strutture originariamente non dimensionate per la gestione di un patrimonio così vasto.
Successivamente, nel corso degli anni, la situazione si è via via ulteriormente aggravata non solo per la costruzione dei nuovi alloggi realizzati per far fronte all'emergenza abitativa ma soprattutto per il blocco delle vendite e dei riscatti (L. 513/77) che ha costretto l'Ente, tra l'altro, a gestire e manutenere alloggi di vecchissima costruzione spesso in stato di completo degrado.
L'impossibilità di provvedere ad un continuo monitoraggio di tutto il patrimonio - a volte non esattamente e totalmente individuato sia per il particolare disordine della sua acquisizione sia per la inadeguatezza della struttura dell'Ente a fronte della sua consistenza, sia per la sua ubicazione in tutti i comuni della provincia, ivi compresi quelli più decentrati, - ha fatto insorgere ed incancrenire fenomeni ormai del tutto incontrollabili e quindi non facilmente debellabili come l'abusivismo e la elevata morosità nel pagamento di quanto dovuto per canoni e servizi.
Ma la carenza maggiore si è sempre avvertita nella manutenzione degli alloggi.
La tardività degli interventi o addirittura la mancanza degli interventi stessi, hanno comportato, oltre al comprensibile estremo disagio per gli inquilini, un forte aggravamento economico strettamente connesso con l'aumento del degrado degli immobili.
Tutto ciò, sia per quanto precedentemente evidenziato, sia per la non congruità dei finanziamenti destinati a tale scopo.
E' di tutta evidenza, pertanto, che è ormai necessario provvedere, in tempi rapidi, ad attuare la riforma.
A tal fine, cosa si può mai ipotizzare? Lungi da noi la presunzione di potersi sostituire ad organismi politico-amministrativi deputati a tanto, ci si limita ad auspicare che il nuovo Ente possa intanto continuare ad utilizzare la grande esperienza e la preziosa professionalità acquisita dalla quasi totalità del personale attualmente in servizio, ma soprattutto avere l'indispensabile apporto sinergico di tutti gli Enti cointeressati